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| CITAZIONE Quando Maria Stuarda, la regina di Scozia dalla leggendaria bellezza, prigioniera di Elisabetta I, fu trasferita nel maggio del 1569 a Chatswoth, il duca di Norfolk iniziò con lei una relazione platonica attraverso lo scambio di lettere d'amore. All'epoca dei fatti lei aveva circa ventisette anni, lui trentatre. In alcune lettere Maria scrisse a Norfolk queste righe: «Mio Norfolk, mi pregate di comandarvi, e ciò sarebbe in molti modi oltre il mio dovere, tuttavia io vi pregherò di una cosa, che non mi consigliate di prendere con pazienza i miei grandi dolori[1]», oppure, «Confido che nessuno dirà che io tenti mai di lasciarvi, né di fare alcunché che possa spiacervi, perché ho deciso di non offendervi mai, ma di rimanere vostra. Io penso che tutto debba esservi concesso per il vostro comportamento amichevole per me, affatto immeritato[2]». Maria gli inviò anche un cuscino da lei stessa ricamato con il motto Virescit vulnere virtus e lo stemma di Scozia; Norfolk ricambiò la cortesia facendole pervenire un bel diamante che ella in una lettera giurò di portare segretamente appeso al collo «finché io lo possa di nuovo dare al padrone suo e mio[3]». Maria d'altro canto, poteva sperare di essere liberata una volta maritata a Norfolk, il quale avrebbe raggiunto una posizione sociale più alta sposando una regina consacrata, nonché cugina in secondo grado di Elisabetta. I due erano convinti che il matrimonio sarebbe stato ben visto dalla regina d'Inghilterra ma, quando quest'ultima scoprì i loro piani, fece arrestare Norfolk che fu condotto nella Torre di Londra.
Nell'agosto del 1570 Norfolk fu liberato dalla Torre e di lì a poco avrebbe preso parte a una cospirazione assai più pericolosa della precedente. Un banchiere italiano, Roberto Ridolfi, fece da intermediario tra il duca di Norfolk e la regina Maria affinché i due si sposassero con l'aiuto delle potenze straniere; infatti, il suo piano prevedeva che il duca d'Alba invadesse l'Inghilterra dai Paesi Bassi causando una sommossa dei cattolici inglesi, quindi, una volta catturata Elisabetta, Maria sarebbe salita sul trono insieme al suo nuovo consorte. Ma né Filippo di Spagna, né il duca d'Alba avevano intenzione di aiutarlo, inoltre non era assicurata la sollevazione inglese. Elisabetta, messa in allerta dal granduca di Toscana, che era facilmente venuto a conoscenza dei piani di Ridolfi, scoprì il complotto e fece arrestare i congiurati. Norfolk, arrestato il 7 settembre 1571, fu processato nel gennaio del 1572 e giustiziato il 2 giugno dello stesso anno. È sepolto nella Cappella Reale di St Peter ad Vincula, alla Torre di Londra. Elizabeth mi ha ricondotto alla memoria Norfolk e Maria **
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