Il Costume Cinquecentesco, L'esasperazione della forma

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MadameDePompadour
view post Posted on 18/5/2008, 21:07 by: MadameDePompadour




Qualche nozione base con qualche nome specifico presi quà e là...tra libri, dispense e appunti pre-esame.

La Moda in Inghilterra

Prima metà del secolo

Le tendenze italiane, spagnole, francesi e tedesche influiscono più o meno intensamente nel decorrere del secolo.
Sotto il regno di Enrico VIII (1509-1547), monarca energico e senza scrupoli, della dinastia Tudor, l'Inghilterra del '500 diventa consapevole dell'importanza che va assumento in Europa e, pur accettando le novità d'oltremanica, specie quelle tedesche,mai dimentica le tradizioni nazionali.
Lo scisma anglicano allontana l'isola dall'egemonia del continente anche in campo religioso.
All'inizio prevale il gusto tedesco, con la linea che si sviluppa in larghezza, nell'abbigliamento maschile, mentre in quella femminile si manifestano già le tendenche che imporranno quelle forme geometriche, a coni sovrapposti, propri della moda spagnola, a cui si adeguerà, nella seconda metà del secolo, tutta l'Europa.
Il corsetto si fa rigido, la gonna moltiplica l'ampiezza in coda a tal punto che si sente il bisogno di una sottostruttura in metallo detta "baschina" [1] (struttura che prende il nome dal prolungamento del busto a cui era legata la gabbia conica, a sua volta detta "falda" o "Faldiglia").

[1]
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Le maniche, strette all'attaccatura della spalla mediante dei "brioni" o "baragoni" [2], si allargano gradualmente sino al gomito assumendo una forma a imbuto, dalla quale spuntano le sottomaniche, in tessuto prezioso e arricchite dai caratteristici "sbuffi" della biancheria sottostante, detta "camisia".

[2]
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I capelli sono raccolti in una cuffia, particolare e preziosa, detta "alla Tudor", inamidata a talpunto da dare l'illusione che vi sia una struttura metallica a conferirle la forma quadrata, e che incornicia il viso: di solito in velluto, in pizzo veneziano e broccato d'oro, comletata da un velo doppiato.
Nel costume maschile, si più modesto ma non privo di bizzarrie, ampie casacche impellicciate di gusto tedesco dette "Saione", diffuse ovunque in Europa (Italia compresa), ne appesantiscono la figura. Queste vengono indossate sopra un completo doppio, costituito dal "Giuppone" o "Giustacuore" o più comunemente "Farsetto", con un gonnellino lungo sino al finocchio, e dal quale s'intravede, sul davanti, l'assurda e antiestetica "braghetta" (ovvero la calzabraga, una sorta di pantalone-mutanta intima)[3].

[3]
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Per completare l'abito veniva indossata un grande e voluminoso mantello, corto al ginocchio, chiamato "Robone", foderato di pelliccia e sul quale venivano appuntati dai Nobili vistosissimi galloni dorati o passamanerie in oro bronzato.

Seconda metà del secolo

Con l'ascesa al trono di Elisabetta I, l'inghilterra conobbe nei due ultimi decenni del secolo, un periodo di grande prosperità, di floridezza economica e di grande influenza politica. Il costume del periodo è detto Elisabettiano, e specie in quello femminile non mancano eccentricità e bizzarrie a causa dell'amore sfrenato della sovrana per il lusso e per l'analogia Regina-Stato: le forme naturali del corpo, alterate prima dall'influsso tedesco, quindi da quello spagnolo e francese, vengono ulteriormente enfatizzate dal gusto inglese, al punto da rendere impossibili l'individuazione delle forme originali e delle loro stesse proporzioni. E' proprio il passaggio tra XVI e XVII secolo che vede il massimo dell'assurdo e del paradossale nella storia del costume femminile, che esaspera oltre ogni limite la moda francese del "verdugadin a tambour"[4],
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enorme cassa tondeggiante in cui affonda la punta estremamente lunga del corpino (con sottostruttura in metallo) [5], chiamata ancora "baschina" (alle volte, in vita, veniva aggiunta una balza pieghettata che poggiava sulla parte orizzontale della gonna, sostenuta dal verdugale a tamburo).

[5]
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Le maniche assumono una forma "a prosciutto", rigide e imbottite d'organza e/o crine, a cui si sovrappongono altre maniche aperte e grandiose come mantelli. La vera è propria novità si instaura con l'adozione della "gorgiera". Quest'ultima poteva esser portata chiusa-girocollo, oppure aperta (detta "collo alla Stuarda" o "a ventaglio" [6].

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Il tutto ricoperto da una fitta e preziosa decorazione in oro, perle, fiocchi, galloni e passamanerie di ogni genere. Le perle (elemento distintivo per le donne di rango -era infatti vietato l'uso alle cortigiane) ricadevano in molteplici giri sul corpino, fin oltre la vita, e guarnivano anche l'acconciatura, anch'essa ricca di eccessi.
Capelli ondulati, artificialmente arricciati, "a corna", increspati, ritorti in trecce, disposti con la "scriminatura" in modo da incorniciare il viso da orecchio a orecchio, sostenuti e rinforzati da acconciature posticcie e spilloni.



 
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