| Sono sppena arrivata e scusate se intervengo, ma mi sento chiamata direttamente in causa (anche per il mio nick!).
Per dare un giudizio equanime su Mary I Tudor (a parte le simpatie o antipatie personali) occirre rpportarsi al tipo di vita e di esperienze che le toccarono da quando il pafre ripudiando la madre spagnola Caterina d'Aragona, implicitamente ripudiò anche lei. Il suo cattolicesimo "fondamentalista" era una risposta allo scisma dalla chiesa cattolica, in difesa delle ragioni della madre, unico affetto su cui Mary poteva contare in tempi in cui la Bolena aveva soppiantato la regina Caterina. Fu lungamente segregata lontana dalla corte, prigioniera a tutti gli effetti in castelli lontani dalla corte, senza poter vedere nessuno, neanche l'amatissima madre, invisa al padre. che vedeva in lei un riflesso della moglie spagnola che non voleva rassegnarsi al ripudio. Come unico conforto le era concesso di ricevere un perte cattolico per assistere alla messa. Non aveva le risorse intellettuali che avrebbe dimostrato anni dopo in analoghe circostanze la sorellastra Elisabetta, questo è certo.
Mary fu una vittima delle circostanze storiche e familiari, soprattutto dell'arbitrio del padre padrone che era Enrico VIII. Fu profondamente e sinceramente devota alla chiesa romana, non ebbe mai la tempra ed il carattere di Elisabetta, Fu fragile, fu anche testarda nei sui errori, perché credeva di essere dalla parte della vera religione, unico baluardi cui lungamente si era appoggiata. Non fu più credele e sanguinaria del padre che la precedette e neanche della sorellastra che la seuì sul trono inglese. I tempi erano tali che chi aveva lo scettro del potere era obbligato a mantenerlo anche con la forza e la spietatezza. Penaiamo a quante vitime fecero più o meno neloo stesso periodo le guerre di religione fra cattolici e Calvinisti nella vicina Francia...
Ma ciò che più la rende degna di umana comprensione è il suo innamoramento e la sua devozione per il l'indifferente e fedifrago Filippo di Spagna (non ancora Filippo II) che dopo averla sposata, sicuramente contro voglia per ragioni di stato, la uso come finanziatrice della sua guerra nelle Fiandre. Mary non era bella, non aveva il fascino di Elisabetta che pure bellissima non era, ma che emanava intelligenza, cultura e capriccio da tutti i pori... Mary era una zitella che non aveva avuto avventure e nemmeno flirt, che credeva nell'amore e nella assoluta fedeltà matrimoniale, probailmente in contrasto con la paterna condotta libertina del padre. Il giovane spagnolo ( non è da sottovalutare che tutto ciò che era proveniva da quel paese era per lei un ricordo della madre. cui attaccarsi tenacemente) che le si presentava come pretendende divenne immediatamente il centro di ogni suo pensiero. La delusione nel accorgersi dell'indifferenza di Filippo la spinse probailmente a concentrarsi sulla speranze fallace di poter dare alla luce un erede al trono d'Inghilterra. Quando anche quella speranza svanì miseramente e il suo ventre gonfio non riuscì a dare alcun frutto, non le restò che morire, non solo della malattia che l'invadeva, ma per dolore e per le delusioni che la vita le aveva inflittocome donna e come regina.
Fu sovrana sfortunata Mary Tudor, calunniata persino dalla storiografia anglicana che ne fece un mostro, appunto Maria la Sanguinaria, e non una vittima quale invece ella era stata. Vittima dell'ingiustizia del padre, della sventura della madre, dell'estraneità che l'essere rimasta attaccata al cottolicesimo le procurò negli anni prima di salire al trono. Vittima di un amore romantico ed impossibile per il cinico marito spagnolo, vittima della natura che le negava anche il diritto-dovere della maternità.
Gli storici dgli altri paesi d'Europa la chiamarono Maria la Cattolica, ma il marchio di Bloody Mary le restò impresso come un marchio d'infamia. Mary non era una vincente e si sa che la storia è sempre crudele con i perdenti, poiché sono coloro che vincono a dettare legge.
Elisabetta non aveva i suoi scrupoli religiosi e neanche morali. Dopo avere giurato al letto di morte della sorellastra che avrebbe mantenuto l'Inghilterra nella fede cattolica, non ebbe nessun problema ad essere spergiura e a restaurare in fretta l'anglicanesimo paterno. Se Maria avesse avuto la "plasticità", la diplomazia e l'intelletto politico di Elisabetta sicuramente il suo destino avrebbe potuto essere assai diverso e con il suo anche quello dell'inghilterra nei decenni che seguirono. All'epoca oscura della Bloody Mary fece seguito la "Golden Age" di Elisabetta I.
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