Maria Stuart, Regina di Scozia

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view post Posted on 6/5/2008, 11:48
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Nascita ed incoronazione

La principessa Maria Stuart nacque nel Palazzo di Linlithgow nel Lothian dell'ovest, l'8 dicembre 1542 dal re Giacomo V di Scozia e da sua moglie, di nazionalità francese, Marie de Guise. Nel Palazzo di Falkland a Fife, suo padre dopo aver sentito della nascita profetizzò: "Il diavolo viene con ciò! Tutto è iniziato con un fanciulla, se ne andrà con una fanciulla!". Giacomo credette realmente che la nascita di Maria avesse segnato la fine del regno degli Stuart in Scozia. Invece, attraverso il figlio di Maria, iniziò il loro dominio sia sul Regno di Scozia sia sul Regno d'Inghilterra.

Sei giorni dopo la sua nascita divenne Maria Regina di Scozia, quando suo padre morì all'età di trent'anni, probabilmente per colera, anche se i suoi contemporanei ritenevano che la sua morte fosse stata causata dal dolore per la perdita scozzese contro gli inglesi nella battaglia di Solway Moss. James Hamilton, secondo Conte di Arran, secondo a Maria nella linea di successione al trono, fu reggente in suo nome fino al 1554, quando venne sostituito dalla Regina madre, che continuò la reggenza fino alla sua morte nel 1560.

Nel luglio del 1543, quando Maria aveva sei mesi di età, i Trattati di Greenwich dichiararono che Maria dovesse sposare Edoardo, figlio del re Enrico VIII d'Inghilterra nel 1552, e che i loro eredi avrebbero ereditato i Regni di Scozia e di Inghilterra. Sua madre, fortemente contraria alla proposta, due mesi più tardi si nascose con Maria nel Castello di Stirling, dove vennero compiuti i preparativi per l'incoronazione di sua figlia.

Quando Maria aveva solo nove mesi fu incoronata Regina di Scozia nella Cappella Reale presso il Castello di Stirling il 9 settembre 1543. Poiché la regina era una bambina e la cerimonia unica nel suo genere, l'incoronazione di Maria fu la chiacchiera dell'Europa. Maria era vestita con pesanti abiti regali in miniatura: un manto di velluto cremisi, con uno strascico d'ermellino, venne fissato intorno al suo piccolo collo; un abito di raso ingioiellato, con lunghe maniche pendenti, avvolgeva la neonata, che poteva stare seduta, ma non in piedi. Ella venne condotta da Lord Livingston in una solenne processione verso la Cappella Reale. All'interno, Lord Livingston portò Maria davanti all'altare, la depose delicatamente sul trono e la sostenne tenendola in braccio per evitare che rotolasse di sotto.

Rapidamente, il Cardinale David Beaton le sottopose il Giuramento per l'incoronazione, Lord Livingston rispose in sua vece. Il Cardinale con rapidità tolse le pesanti vesti a Maria per ungerla con l'olio santo ma, quando il freddo la colpì, scoppiò a piangere. Il conte di Lennox (il cui figlio Henry, Lord Darnley, più tardi divenne il secondo marito di Maria) portò avanti lo scettro e lo collocò nelle piccole mani della bimba, invece la spada di Stato fu presentata dal Conte di Argyll e il cardinale procedette con la cerimonia dei tre tocchi di spada sul minuscolo corpo.

Infine, il Conte di Arran offrì la Corona. Tenendola delicatamente, il Cardinale Beaton la poggiò sul capo della bambina, dove stava su un cerchietto di velluto. Il Cardinale stabilizzò la corona e Lord Livingston tenne il suo corpo dritto mentre i Conti di Arran e di Lennox baciavano la sua guancia, seguiti dal resto dei prelati e dei pari, che si inginocchiarono davanti a lei e, ponendo la mano sulla sua corona, le giurarono fedeltà.

Il brutale corteggiamento dell'Inghilterra


I Trattati di Greenwich vennero meno poco dopo l'incoronazione di Maria. Il fidanzamento non sarebbe stato ottimale per gli scozzesi, soprattutto perché Enrico VIII cercò di modificare l'accordo in modo da poter avere Maria anni prima che il matrimonio avesse luogo; inoltre avrebbe anche voluto rompere la loro tradizionale alleanza con la Francia. Temendo una sommossa tra il popolo, il Parlamento scozzese ruppe il trattato e l'impegno alla fine dell'anno.

Enrico VIII allora iniziò il suo "brutale corteggiamento", avendo progettato di imporre il matrimonio tra suo figlio e Maria. Questo consisteva in una serie di incursioni sul territorio scozzese e altre azioni militari durate fino al giugno 1551, costando più di mezzo milione di sterline e molte vite. Nel maggio del 1544, l'inglese Conte di Hertford (poi nominato Duca di Somerset da Edoardo VI), arrivò a Firth of Forth, sperando di espugnare la città di Edimburgo e rapire Maria, ma Marie de Guise la nascose nelle camere segrete del Castello di Stirling.

Il 10 settembre 1547, noto come il "sabato nero", gli scozzesi subirono un'amara sconfitta nella battaglia di Pinkie Cleugh. Marie de Guise, preoccupata per la figlia, la inviò temporaneamente nel Priorato di Inchmahome, e tornò dall'ambasciatore francese Monsieur D'Oysel.

La Francia, rimanendo fedele all'Auld Alliance, venne in aiuto degli scozzesi. Il nuovo re francese, Enrico II, propose allora di unire la Francia e la Scozia facendo sposare la piccola regina al suo figlio appena nato, il delfino François. Questa sembrò a Marie l'unica soluzione ragionevole per il suo problema. Nel febbraio 1548, dopo aver sentito che gli inglesi erano sulla strada del ritorno, Marie trasferì la figlia al Castello di Dumbarton. Gli inglesi lasciarono una scia di devastazione dietro di loro ancora una volta e occuparono la città di Haddington, strategicamente collocata. Entro il mese di giugno, il tanto atteso aiuto francese era arrivato. Il 7 luglio, il Trattato di matrimonio con la Francia venne firmato presso il convento di monache vicino a Haddington.

Regina di Francia

Grazie al suo matrimonio già combinato, a cinque anni d'età, Maria fu inviata in Francia nel 1548 per trascorrere i suoi prossimi tredici anni alla corte dei Valois, dove i suoi parenti regnavano incontrastati sugli ultimi membri di questa dinastia. Enrico II si offrì di proteggerla e allevarla. Il 7 agosto 1548, la flotta francese inviata da Enrico II salpò da Dumbarton diretta in Francia portando la quinquenne Regina di Scozia, accompagnata dal suo piccolo entourage composto da due signori, due fratellastri e dalle "quattro Marie", quattro bambine della sua età, tutte chiamate Maria, figlie di alcune delle più nobili famiglie scozzesi: Beaton, Seton, Fleming e Livingston.

Maria, che tutte le fonti storiche dell'epoca concordano nel descrivere come una bambina vivace, bella, dotata di un carattere estremamente amabile e intelligente, aveva davanti a sé un'infanzia promettente e fu molto favorita alla corte francese dove fu allevata dalla nonna Antonietta di Guisa, che era una Borbone (ramo cadetto della casa regnante). Ricevette la migliore istruzione possibile, e alla fine dei suoi studi, aveva padronanza del francese, del latino, del greco, dello spagnolo, dell'italiano in aggiunta alla sua nativa lingua scozzese. Imparò anche a suonare due strumenti e fu istruita nella prosa, nella poesia, nell'equitazione, nella caccia con il falcone e nel ricamo.

Il 24 aprile 1558 si sposò con il delfino Francesco a Notre Dame de Paris. Quando il 10 luglio 1559 Enrico II morì, Maria divenne la Regina consorte di Francia affianco al marito divenuto Re Francesco II di Francia.

Regina di Inghilterra?


Secondo le ordinarie leggi di successione, Maria era seconda nella linea di discendenza per il trono inglese dopo la cugina, la regina Elisabetta I, che non aveva figli. Agli occhi di molti cattolici però Elisabetta era una "bastarda illegittima", mentre Maria era la vera erede.

L'anti-cattolico Act of Settlement non fu emanato fino al 1701, ma già le ultime volontà e il testamento di Enrico VIII avevano escluso gli Stuarts dalla successione al trono inglese. I problemi di Maria erano ulteriormente aumentati dall'incremento ugonotto in Francia, chiamato Le tumulte d'Amboise (6 marzo - 17 marzo 1560), che rendeva impossibile per la Francia aiutare i sostenitori di Maria in Scozia.

Dopo appena due anni di matrimonio Francesco II morì a causa di una grave infezione ad un orecchio il 5 dicembre 1560. La suocera di Maria, Caterina de' Medici, divenne reggente per il fratello rimanente del re Carlo IX, che ereditò il trono francese. In base ai termini del Trattato di Edimburgo, firmato dai rappresentanti di Maria il 6 luglio 1560 in seguito alla morte di sua madre, la Francia si impegnò a ritirare le truppe dalla Scozia e a riconoscere ad Elisabetta il diritto di regnare sull'Inghilterra.

A diciassette anni, indifferente, o forse troppo giovane ed ingenua per valutare i propri gesti, Maria Stuart, ancora in Francia, rifiutò di ratificare il trattato e avanzò i propri diritti anche sul trono d'Inghilterra, disconoscendo di fatto Elisabetta I, già regina da un anno, succeduta alla sorella cattolica Maria. I diritti vantati risalivano alla parentela tra Enrico VIII e Margherita Tudor, la quale aveva sposato Giacomo IV di Scozia; di fatto la nonna paterna di Maria e il padre di Elisabetta erano fratelli. L'idea di fregiarsi delle insegne del regno di Inghilterra costò a Maria l'odio di Elisabetta Tudor.

In Scozia, nel frattempo, il parlamento, senza l'assenso della sovrana, aveva ratificato la modifica della religione di stato passando da quella cattolica a quella protestante.

Il ritorno in Scozia


Maria, in qualità di Regina di Scozia, ritornò nel suo regno subito dopo la morte del marito e arrivò a Leith il 19 agosto 1561. Nonostante i suoi talenti, l'educazione di Maria non le aveva dato il giudizio per far fronte alla pericolosa e complessa situazione politica nella Scozia del tempo.

Maria, in quanto era una devota cattolica romana, fu guardata con sospetto da molti dei suoi sudditi, nonché da Elisabetta, cugina di suo padre e monarca protestante del paese confinante. La Scozia era divisa tra le fazioni cattoliche e quelle protestanti, e il fratellastro illegittimo di Maria, James Stewart, I Conte di Moray, era un leader della fazione protestante. Inoltre, anche il riformatore protestante John Knox

Quello che trovò fu un stato abbastanza ostile alla sua religione e molto più propenso ad unirsi e fondersi con il regno d'Inghilterra, grazie soprattutto alla fervente predicazione calvinista di John Knox che aveva fatto molti proseliti fra la popolazione e che predicò contro Maria, condannandola per l'ascolto della Messa, la danza, gli abiti troppo elaborati, e per molti altri reati reali o immaginari. La sovrana, dal canto suo, non ebbe la capacità o la fermezza per affrontare con piglio deciso il problema.

Con la conseguente delusione della parte cattolica, tuttavia, Maria tollerò la supremazia protestante recentemente istituita, e nominò James Stewart come suo principale consulente. In questo, ella palesò la sua penuria di un effettivo potere militare a fronte dei Lords protestanti. Si unì a James nella distruzione del capo della fazione cattolica, Lord Huntly, nel 1562.

Maria ebbe dei ripensamenti circa la decisione di aver oltraggiato Elisabetta, e tento di ricomporre la rottura invitandola a visitare la Scozia, ma Elisabetta rifiutò e restarono in conflitto. Dopo Maria inviò William Maitland di Lethington in veste di ambasciatore alla corte inglese per sostenere la sua causa come potenziale erede al trono. Si dice che la risposta di Elisabetta fu «Per quanto riguarda il titolo della mia corona, per adesso penso che ella non lo raggiungerà». Tuttavia Maria in una lettera a suo zio, Francesco di Guisa, riportò altre cose che Maitland le aveva detto, inclusa la supposta dichiarazione di Elisabetta: «Da parte mia non conosco nessuno di migliore o che io stessa preferirei a lei». Elisabetta era consapevole del ruolo che il Parlamento avrebbe svolto in questa faccenda.

Nel dicembre 1561 furono presi degli accordi per far incontrare le due regine, stavolta in Inghilterra. L'incontro era stato fissato a York o in "un'altra città" nell'Agosto o Settembre 1562, ma Elisabetta inviò Sir Henry Sidney a luglio per cancellarlo a causa della guerra civile in Francia. Nel 1563, la regina di Inghilterra tentò un'altra via per neutralizzare Maria, suggerendole di sposare Robert Dudley, Conte di Leicester, del quale Elisabetta si fidava e che poteva controllare, inoltre, essendo un protestante, avrebbe risolto il doppio problema della regina. Inviò un ambasciatore per riferire a Maria la proposta, se lei avesse voluto sposare qualcuno (ancora non nominato) scelto da Elisabetta, ella avrebbe proceduto «all'inquisizione sul suo diritto e titolo per essere la nostra prossima cugina e erede». Maria rifiutò la proposta.

Matrimonio con Darnley

Il 29 luglio 1565 a Holyrood Palace convolò a nozze con Henry Stuart, Lord Darnley, suo cugino di primo grado. L'unione fece infuriare Elisabetta, ritenendo che avrebbe dovuto essere chiesto il suo permesso, poiché l'uomo era un suddito inglese. Inoltre, Elisabetta si sentiva minacciata dal loro matrimonio, perché sia Maria sia Henry erano pretendenti al trono, in quanto discendenti diretti di Margherita Tudor, la sorella maggiore di Enrico VIII. I loro figli avrebbero ereditato entrambe le rivendicazioni e di conseguenza sarebbero stati prossimi al trono di Inghilterra.

Questo matrimonio con un leader cattolico affrettò il fratellastro di Maria, il conte di Moray, ad unirsi con gli altri Lords protestanti in un ribellione aperta, fomentati da Elisabetta. Maria organizzò un incontro a Stirling il 26 agosto 1565 per confrontarsi, e ritornò a Edimburgo il mese seguente per aumentare il numero delle truppe. Moray e i Lords ribelli furono messi in fuga e esiliati, una decisiva azione militare divenuta nota come Chaseabout Raid.

Non molto tempo dopo, Maria rimase incinta. Darnley, fisicamente prestante ma ottuso e violento, divenne arrogante e domandò un potere commisurato al suo titolo di Re. In un occasione attaccò Maria in un mancato tentativo di causarle l'aborto del loro bambino. L'intelligente musico di origine piemontese Davide Rizzio (o Davide Riccio) divenne il più intimo confidente di Maria, nonché segretario particolare: i rapporti fra i due erano così stretti che si diceva fossero amanti, benché Maria non temesse alcunché di serio vista la conosciuta omosessualità del suo amico. Lo strano legame cominciò a destare l'accesa ostilità dei nobili protestanti sconfitti da Maria e nel marzo del 1566, sebbene cattolico, Darnley si unì a loro in una cospirazione. Il 9 marzo un gruppo di nobiluomini, accompagnati da Darnley, uccisero Rizzio davanti agli occhi di Maria, mentre i due avevano un colloquio a Holyrood Palace. Darnley in seguitò cambiò fazione e tradì i Lords, ma l'omicidio del musico fu la causa della rottura del loro matrimonio. Henry si era rivelato incapace come marito e come regnante, al punto da costringere Maria ad esautorarlo gradualmente di ogni carica regale e coniugale.

In seguito alla nascita del loro figlio, Giacomo, il 19 giugno 1566, fu organizzato un piano per eliminare Darnley, che era già malato (forse affetto da sifilide). Si stava curando in una casa di Edimburgo, dove Maria lo andava a trovare spesso, in modo tale che sembrasse possibile una riappacificazione. Nel febbraio del 1567, si verificò un'esplosione nella casa di Kirk o'Field e Darnley fu trovato morto in giardino. Questo evento, che avrebbe dovuto essere la salvezza di Maria, danneggiò invece la sua reputazione, benché ancora si discute se Maria fosse o meno a conoscenza del piano. James Hepburn, IV Conte di Bothwell, un avventuriero che sarebbe diventato il suo terzo marito, fu accusato di essere colpevole dell'omicidio e fu portato davanti a un processo farsa, dal quale fu comunque assolto. Maria cercò di riconquistare il sostegno dei suoi Lords, mentre Bothwell spinse alcuni di loro a firmare l'Ainslie Taverna Bond, nel quale si accordarono per sostenere le sue pretese di sposare Maria.

Abdicazione e prigionia

Il 24 aprile Maria visitò per l'ultima volta suo figlio Giacomo al castello di Stirling. Durante il viaggio di ritorno a Edimburgo, venne rapita, volontariamente o meno, da Bothwell e dai suoi uomini e fu condotta al castello di Dunbar, dove fu violentata da Bothwell. Rimase incinta di due gemelli, che successivamente abortì durante la prigionia. Il 6 maggio ritornarono a Edimburgo e il 15 maggio, presso il Palazzo di Holyrood, Maria e Bothwell si sposarono con il rito protestante.

La nobiltà scozzese si rivoltò contro Maria e Bothwell e sollevò un esercito contro di loro. Si confrontarono a Carberry Hill il 15 giugno, ma non ci fu alcuna battaglia, poiché Maria aveva accettato di seguire i Lords a condizione che essi lasciassero andare Bothwell. Tuttavia i Lords ruppero la loro promessa, riportarono Maria a Edimburgo e la imprigionarono nel Castello di Loch Leven, situato su un'isola nel mezzo di Loch Leven. Tra il 18 giugno e il 24 giugno Maria abortì i due gemelli. Il 24 luglio 1567 fu costretta ad abdicare al trono scozzese in favore del suo unico figlio, Giacomo, che aveva solo un anno.

Il 2 maggio 1568, Maria scappò da Loch Leven e ancora una volta riuscì a radunare un piccolo esercito. Dopo la sconfitta delle suo esercito nella battaglia di Langside il 13 maggio, si rifugiò in Inghilterra. Quando Maria entrò in Inghilterra il 19 maggio, fu imprigionata dagli ufficiali di Elisabetta a Carlisle.

Maria fu trasferita nel castello di Bolton nel luglio del 1568 e vi rimase sotto la tutela di Lord Scrope. Visse in questo castello, che fu attrezzato per il suo soggiorno, fino al gennaio 1569.

Dopo alcune indecisioni sul fatto che Maria dovesse essere processata o meno per l'assassinio di Darnley, Elisabetta ordinò un'inchiesta invece di un processo, che si svolse a York tra l'ottobre del 1568 fino al gennaio del 1569. L'inchiesta fu politicamente influenzata, ma Elisabetta non volle accusare Maria di omicidio.

Maria rifiutò di riconoscere il potere di processarla di un qualsiasi tribunale in quanto era una Regina consacrata da Dio e inoltre, l'uomo incaricato del perseguimento penale, Giacomo Stuart, conte di Moray, regnava in Scozia in assenza di Maria. Il suo movente principale era di mantenere Maria fuori dalla Scozia e i suoi sostenitori sotto controllo. A Maria non fu permesso né di vederli, né di parlare in loro difesa davanti al tribunale. Rifiutò di lasciare una difesa a meno che Elisabetta non avesse garantito un verdetto di non colpevolezza, cosa che la regina d'Inghilterra non avrebbe fatto.

L'indagine era incentrata sulle Lettere dello scrigno, ovvero otto lettere presumibilmente scritte da Maria a Bothwell, segnalate da James Douglas, IV Conte di Morton, che le trovò a Edimburgo in uno scrigno d'argento con incisa una F (che forse indicava Francesco II), insieme ad un certo numero di altri documenti, incluso il certificato di matrimonio tra Maria e Bothwell. L'autenticità delle lettere dello scrigno è stata la fonte di molte polemiche tra gli storici perché le originali sono andate perse e le copie disponibili in varie collezioni non formano un insieme completo. Maria sostenne che la sua scrittura non era difficile da imitare e è stato frequentemente suggerito o che le lettere fossero completamente false, che i passaggi incriminati fossero stati inseriti prima dell'indagine o che fossero state scritte a Bothwell da altre persone. Analisi della calligrafia hanno concluso che esse non erano opera di Maria. Dev'essere stato necessario un abile falsario per la produzione di queste delicate poesie in francese dedicate ad un uomo amato (presumibilmente Bothwell).

Tuttavia, nel 1570, Elisabetta fu persuasa dai rappresentanti di Carlo IX di Francia a promettere di aiutare Maria a riconquistare il trono. Come pre-condizione la regina chiese la ratifica del Trattato di Edimburgo, qualcosa su cui Maria non sarebbe ancora stata d'accordo. Ciò nonostante, William Cecil, continuò i negoziati con Maria per conto di Elisabetta.

Il Complotto Ridolfi, che cerco di unire in matrimonio Maria al Duca di Norfolk, provocò un ripensamento in Elisabetta. Con l'incoraggiamento della regina, il Parlamento introdusse un disegno di legge che nel 1572 bloccò Maria dall'ascesa al trono. Elisabetta inaspettatamente rifiutò di dare il suo consenso. Il più estremo limite cui giunse fu nel 1584, quando introdusse un documento (the "Bond of Association"), finalizzato a prevenire che eventuali aspiranti al trono approfittassero del suo omicidio. Non era giuridicamente vincolante, ma fu firmato da migliaia, tra cui Maria stessa.

Maria divenne una responsabilità che Elisabetta non poteva più sopportare. Chiese a Amyas Paulet, definitivo custode di Maria dal 1580, se volesse pianificare un qualche incidente per eliminare Maria. Egli rifiutò sulla base del fatto che non avrebbe lasciato una tale macchia sulla sua discendenza. In nome di Maria furono rivendicati numerosi complotti per assassinare Elisabetta, aumentare i cattolici dell'Inghilterra del Nord, e innalzare la regina di Scozia al trono con l'aiuto delle Francia e della Spagna. Il più importante fu il Complotto Babington del 1586, ma alcuni sostenitori di Maria crederono che questo e altri complotti fossero o fittizi o eseguiti senza il suo consenso.

Elisabetta, sopravvissuta alla congiura, considerò i disegni di Maria sul trono inglese come una grave minaccia e così seguirono per la regina di Scozia diciotto anni di prigionia, tra il Castello di Sheffield e Shefflield Manor, sotto la custodia di George Talbot, VI Conte di Schrewsbury e di sua moglie Bess di Hardwick. Bothwell fu incarcerato in Danimarca e, diventato pazzo, morì nel 1578 ancora in carcere.

La morte

Le lettere che ella scambiava con i congiurati furono tutte intercettate e decrittate dal corriere Gilbert Giffort. Scoperti, i congiurati vennero torturati e squartati. Maria, processata il 15 ottobre 1586, fu accusata di alto tradimento e condannata a morte: da quel preciso istante la deposta regina, che senza alcuna possibilità di difendersi aveva affermato di essersi sentita come Gesù Cristo davanti ai farisei che urlavano di crocefiggerlo, improntò ogni suo atto ad una singolare imitatio Christi. L'8 febbraio 1587, il giorno fissato per l'esecuzione, presso il Castello di Fotheringhay, Maria si presentò con un abito di velluto cremisi, colore della passione dei Martiri Cattolici, e appoggiando la testa sul ceppo allargò le braccia come per una crocifissione.

La decapitazione fu tremenda: il primo colpo del boia fracassò parzialmente la nuca, fu necessario pertanto un secondo colpo di scure che recise il collo tranne alcuni tendini che vennero infine tagliati con una sega. Gli astanti dissero che le labbra di Maria avevano continuato a muoversi fino all'ultimo ed alcuni giurarono di averle sentito sussurrare, con un filo di voce: "Buon Gesù". Così moriva, a 44 anni la romantica e ribelle regina di Scozia: sterile in vita, Elisabetta I non ebbe figli e Giacomo VI Stewart divenne re d'Inghilterra; in tal modo si avverava il motto di Maria En ma Fin gît mon Commencement, cioè: "Nella mia fine è il mio inizio".
 
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sofonisba
view post Posted on 13/5/2008, 20:42




I genitori di Maria Stuart, il Re Giacomo V e Maria di Guisa:

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Ritratti della giovane Regina (di scuola francese):

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Miniatura:

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Maria col secondo marito, Lord Darnley:

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Lord Darnley:

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e la madre di Lord Darnley, Margaret Douglas, Contessa di Lennox:

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Altra miniatura raffigurante Maria in età matura:

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Altri ritratti della Regina prigioniera:

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La tomba di Maria di Scozia (partic.):

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view post Posted on 24/5/2008, 16:44
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L'esecuzione di Maria regina di Scozia nel film "Elizabeth I". E' molto realistica, per cui i deboli di stomaco e di cuore, è meglio che non la guardino.

 
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marie.
view post Posted on 24/5/2008, 19:04




L'ho visto su Youtube qualche giorno fa... Non so perchè ho preferito l'esecuzione in Elizabeth Golden Age...
 
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view post Posted on 24/5/2008, 20:25
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l'esecuzione in The Golden Age è artisticamente perfetta, direi un incontro col divino (anche il regista nel commento dice che Maria raggiunse la divinità nella morte, Elisabetta nella vita).
 
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°Eva Bellatrix Malfoy°
view post Posted on 24/5/2008, 22:47




prima di vedere quel filmato qualcuno me lo descrive?
Non sopporto le decapitazioni,mi fanno effetto,posso vedere di tutto ma non quello,se è esplicito io lascio perdere xD
 
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marie.
view post Posted on 24/5/2008, 22:56




Amore guarda se non ti piacciono esplicite lascia perdere, io ci sono rimasta abbastanza male... ç___ç

Cioè, hai presente il discorso sul boia scemo? Ecco, viene "esposto" l'argomento.
 
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°Eva Bellatrix Malfoy°
view post Posted on 24/5/2008, 23:55




eh uffa...ma perchè devono sempre fa così?
Io su ste cose sono suscettibile...guardo di tutto ma le decapitazioni non ce la faccio a vederle...a quella di mary in the golden age stavo per crepare pensa te...per non parlare delle varie su maria antoinette e quelle su anna bolena...ç_ç

ecco sono un'idiota...l'ho visto!
Porca trota!
 
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marie.
view post Posted on 25/5/2008, 10:19




La curiosità era troppa xD
 
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°Eva Bellatrix Malfoy°
view post Posted on 25/5/2008, 14:32




eh...xD
però dai non'è così sconvolgente...insomma si...la scena è esplicita ma non'è fedele al cento per cento a quello che realmente accadde a mary...io mi aspettavo tre colpi e la sega XD so che il film è elizabeth I e non saw o hostel però...xD
 
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marie.
view post Posted on 25/5/2008, 15:12




CITAZIONE (°Eva Bellatrix Malfoy° @ 25/5/2008, 15:32)
eh...xD
però dai non'è così sconvolgente...insomma si...la scena è esplicita ma non'è fedele al cento per cento a quello che realmente accadde a mary...io mi aspettavo tre colpi e la sega XD so che il film è elizabeth I e non saw o hostel però...xD

xDDD
E che arriva inaspettato, per questo fa schifo. Di solito nei film trovano un'espediente per non farti vedere la testa che salta, tipo inquadrare uno spettatore, o il cielo, o una rosa che si spezza (che c'entra poi?).
Digressione personale: l'attrice sarà anche brava, la rispetto un sacco, ma per una volta che si parla di una bella donna potevano scegliere anche una bella attrice. Non ho capito com'è che per personaggi brutti scelgono attori bellissimi, e quando il personaggio è bello scelgono attori poco telegenici.

Edited by marie. - 25/5/2008, 17:23
 
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°Eva Bellatrix Malfoy°
view post Posted on 25/5/2008, 16:50




vero...l'attrice sembra una sessantenne...mary era quarantenne quando morì...
 
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MadameDePompadour
view post Posted on 25/5/2008, 17:45





A me lascia perplesso il fatto che al primo colpo di scure, anche bello profondo perchè si vede che le arriva a metà del collo, lei è ancora viva...non perde nemmeno i sensi..ma è possibile?! O.o
 
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°Eva Bellatrix Malfoy°
view post Posted on 25/5/2008, 18:02




vero e poi guarda caso il boia da il secondo colpo con una precisione tale da affondare nella ferita procurata al primo colpo...chiunque inorridito avrebbe sbagliato e colpito più in la
 
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view post Posted on 26/5/2008, 13:11
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so che il primo colpo di scure la colpì sulla bassa nuca e che lei pronunciò le parole "Buon Gesù", quindi evidentemente non aveva perso i sensi. Chissà cosa ha pensato in quel momento! :(
 
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81 replies since 6/5/2008, 11:48   3312 views
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